La Coopsementi di Sossano: una cooperativa    un po' speciale.

 

Nata nel febbraio 1961 con 41 soci fondatori tutti agricoltori di Sossano e dei comuni limitrofi con lo scopo di migliorare i risultati economici delle proprie aziende e di poter quindi mantenere, nonostante le ridotte dimensioni(8-15 ettari) delle aziende stesse, lo specifico tessuto sociale - produttivo della zona che loro stessi avevano creato ed al quale attribuivano una grande importanza per la qualitą della vita.

 

Con la semplicitą ed il pragmatismo, propri di chi ha continuitą con la terra ed il mondo agricolo, intuirono che gli obiettivi da raggiungere erano quelli dell' innovazione e della ricerca di produzioni "difficili" ad alto contenuto tecnologico, ad alto valore aggiunto ed in accordo con le reali "forze del cambiamento" che avevano iniziato ad agire sul mondo agricolo.

 

La dimostrazione nel tempo che gli obiettivi erano e sono di vitale importanza per il mantenimento delle aziende stesse, č il fatto che oggi alla cooperativa sono associate circa 350 aziende.

 

La pił potente forza del cambiamento in agricoltura era, allora come oggi, il miglioramento genetico e la conseguente produzione di "sementi elette";

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Il vicino Istituto di Lonigo si trovava ad operare sulla traccia della rivoluzione verde di Strampelli e nell'alveolo della rete delle stazioni fitotecniche che avevano creato le nuove varietą di frumento;

La produzione di sementi ha le caratteristiche di quelle produzioni che 30 anni dopo sarebbero state definite come produzioni "tracciate" o "specialties" o "identity preserved" ed indicate come nuovi prodotti e nuovo modo di produrre rispetto alle "commodities" (materie prime indifferenziate )ed alle produzioni da ammasso;

le condizioni naturali pedoclimatiche ed il tessuto produttivo costituito da piccole aziende fra loro coordinate (accuratezza e puntualitą nella gestione agronomica, disponibilitą di personale per le selezioni ed il mantenimento della purezza varietale) erano favorevoli per sostenere piani di produzione ampi ed efficienti.

Questa serie di circostanze e considerazioni, "naturalmente" ben individuate dai soci, indicarono la strada: specializzare le cooperative nella produzione delle sementi.

 

Nei primi 20 anni di attivitą vennero prodotte e diffuse commercialmente soprattutto sementi di cereali autunno - vernini; negli anni '70 i volumi di produzione erano prossimi per il frumento tenero a 70-80.000 q.li di seme confezionato; l'attivitą era servita da un impianto di selezione delle sementi; da 5.000 m2 di magazzini coperti e da batterie di silos di capacitą adeguata.

 

Non furono certo trascurati i servizi tradizionali dell'attivitą cooperativa, quali gli acquisti collettivi dei mezzi tecnici, 1'organizzazione delle raccolte, il condizionamento e lo stoccaggio dei prodotti. Queste attivitą furono condotte in modo integrato e funzionale al conseguimento delle produzioni sementiere. In particolare fu molto curato il servizio di assistenza tecnica alle aziende, rivolto ad organizzare le produzioni in ambito interaziendale ed a far maturare negli operatori la "mentalitą" e le cognizioni tecniche necessarie per l'indirizzo sementiero.

 

Negli anni '80 la sfida delle origini fu rilanciata affiancando al consolidato ed ormai maturo settore dei cereali a paglia il nuovo e pił dinamico settore dei mais ibridi; all'Istituto di Maiscoltura di Bergamo venne richiesto il know-how iniziale e fu messa in atto una attivitą di ricerca e sperimentazione specifica.

L'avvio fu lento ma il trend di crescita fu costante. Tentativi furono fatti in molte direzioni; la costituzione di materiale proprietario e la diffusione diretta delle sementi, la concessione delle varietą a terzi, accordi e partenership per la produzione della semente ibrida con e per conto delle grandi societą sementiere.

 

Quanto fu seminato ed allevato con fiducia e pazienza dette frutti copiosi a partire dalla seconda metą degli anni '90 con una progressione che ha portato la Coopsementi ad essere attualmente la seconda organizzazione produttrice in Italia con:

1000 ettari impegnati(25%della produzione nazionale)

700.000 dosi (14% del fabbisogno italiano) di prodotto raccolto, essiccato , selezionato, trattato ed insaccato.

Un "portafoglio" clienti costituito da 8-10 compagnie sementiere nazionali ed internazionali

30-40 diverse varietą ibride in produzione ogni anno.

10-15 linee parentali allevate per la produzione del seme di base.

5-800 parcelle sperimentali per favorire la costituzione dei nuovi ibridi, come sviluppo e consolidamento per l'attivitą di produzione seme.